[μάσσω] sost.
a) pagnotta, focaccia  PNarm. 131 (II-IIIp);
b) recipiente per impastare, impastatoio PPetr. 3.64a(7).6 (253a) ecc., in legno in PBGU 40.8 (II-IIIp) e PGrenf. 2.111.33 (V-VIp) || anal. forse anche contenitore da cucina, madia, credenza in PBrookl. 84.12 (II-IIIp) ecc. || anal. prob. catino per risciacqui e abluzioni Hsch. μ 17 L. μαγίδες· αἷς ἀπομάττουσι καὶ καθαίρουσι (cf.  L. EM. 573).
                                        
                                        
                                        Dizionari
                                                    
                                                         GI3
                                                        Franco Montanari, GI – Vocabolario della lingua greca, III edizione
                                                    
                                                    
                                                         WB
                                                        Friederich Preisigke, WB – Wörterbuch der griechischen Papyrusurkunden
                                                    
                                                    
                                                         LSJ
                                                        Henry Liddell, Robert Scott, Henry Stuart Jones, LSJ – A Greek-English Lexicon
                                                    
                                                    
                                                        
                                                                 LBG   
                                                                 PGL   
                                                        
                                                    
                                        
                                                        
                                                        
Note
Oltre alle fonti presenti nei lessici si segnalano altre attestazioni nei papiri. Sulle possibili evoluzioni di significato per indicare un recipiente coperto, “madia” nell’accezione di “credenza”, come avvenuto nelle lingue neolatine per gli esiti del latino magis -idis (antico prestito dal greco) e forse già in qualche caso nella lingua dei papiri, cf. R. Mascellari, Frammento con inventario e conti. Appendice: θύσκη e μαγίς (= PBastianini  17), pp. 119-124; cf. in particolare p. 120 n. 24 per il possibile significato di “catino per risciacqui e abluzioni” da attribuire a Hsch. μ 17 in base alla descrizione in al-Idrīsī, Opus Geographicum, ed. E. Cerulli – A. Bombaci et al., Napoli-Roma 1970-1984, clima I, sectio VI, p. 52: il passo in arabo corrisponde, ma in modo più analitico, alla descrizione in  An. Per.Eryt. 30, dove si dice che le corazze delle tartarughe dell’isola di Socotra vengono usate εἰς γλωσσόκομα καὶ πινακίδια καὶ μαγίδια. Il significato proposto in GI3 in relazione alla glossa esichiana è invece “strofinaccio”.
                                        
                                        
                                        
                                            
                                                Roberto Mascellari 
                                                    | Creato: 24/10/2016
                                                            | Modificato:
08/02/2018